Ho realizzato un sogno: ho finalmente l’onore di servire, concretamente, il mio Paese. Sono il nuovo Responsabile per l’Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale all’INPS.

Storia

È una storia incredibile. Mesi fa scrissi qui un articolo molto duro in seguito ai disservizi INPS legati al bonus Covid-19 il 1 Aprile 2020. 

L’ho detto spesso e mi piace ripeterlo. Io devo molto alla Pubblica Amministrazione. Ci sono nato dentro: mia madre ha lavorato 34 anni al Telegrafo e allo sportello di Poste a Teramo, mio padre 33 anni all’ufficio anagrafe del comune di Teramo. La Pubblica Amministrazione mi ha fatto crescere sano, regalato una bellissima infanzia, e permesso di imparare l’Inglese con un viaggio studio premio per i figli dei dipendenti di Poste.

Per questo il 1 Aprile mi fece male vedere i problemi che la Pubblica Amministrazione stava arrecando agli Italiani. E per questo avevo esortato l’INPS a cambiare drasticamente passo e aprirsi alla modernità: sia come tecnologie, che modalità operative, che relazione col cittadino.

Che dire? Sono stato accontentato.

Perché voglio farlo

C’è una cosa che mi ha sempre profondamente irritato in Italia. L’abitudine a dare sempre la colpa dei problemi ad altri, in particolare allo Stato. Senza però mai rendersi conto che gli altri, lo Stato, siamo noi.

Avevo 12 anni quando Paolo Borsellino fu ammazzato. Ricordo vividamente quei giorni: ce li ho impressi nella memoria. Sui telegiornali si sentiva sempre ripetere “lo Stato deve fare questo, deve fare quello” senza però mai riflettere sul fatto che lo Stato non è un’entità astratta nell’Iperuranio platonico: lo Stato siamo noi e solo noi. E solo noi possiamo cambiare le cose.

Nella mia vita professionale ho capito che è inutile, se non nocivo, criticare senza adoperarsi per portare anche una soluzione. Certo, di fronte a certe situazioni la rabbia e lo sfogo sono normali e doverosi. Ma se poi non c’è altro a darvi seguito, che cosa hai risolto di concreto? Nulla. Tutto rimane come prima.

Per questo, quando l’INPS mi ha chiamato a guidare l’Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale dell’istituto, non potevo che dire di sì. E ci tengo a ringraziare il Presidente Pasquale Tridico e la Direttrice Generale Gabriella Di Michele e per avermi scelto e dato questo grande onore. È di buon auspicio poter lavorare con persone che accettano critiche, anche dure come ho fatto lo scorso Aprile, e che vogliono ora costruttivamente voltare pagina.

Per riprendere le parole di Kennedy, ho voluto essere in prima linea sulla frontiera e aiutare nei fatti il Paese. Voglio che l’INPS sia il faro per la Pubblica Amministrazione delle nuove tecnologie e di supporto alla crescita per il cittadino. E voglio riuscirci entro i 3 anni del mio mandato. Non perché sia facile, ma proprio perché è dannatamente difficile e perché metterà alla prova il meglio delle nostre energie e capacità. Ed è una sfida che ho voluto intraprendere, per l’Italia e il nostro futuro. Ed ho intenzione di vincerla.

Conio

Esattamente 7 anni fa buttavo giù le prime basi di Conio, comprandone il dominio web (conio.com) e pensando a come costruire una compagnia ad altissimo contenuto innovativo in Italia.

E abbiamo dimostrato nei fatti che – per quanto duro, ai limiti del masochismo – questo è possibile. Siamo diventati punto di riferimento in Italia per la gestione delle cryptovalute (specialmente Bitcoin), e sbalordito analisti e osservatori stranieri.

Ringrazio il mio socio Christian Miccoli per il percorso intrapreso insieme, e che ora guiderà da solo la compagnia. Ringrazio la squadra di Conio, ottimi professionisti e compagni di tante battaglie in questi anni; ma soprattutto grandi amici. Ringrazio i nostri utenti, che ci hanno scelto e con pazienza aiutato a crescere nel tempo. Ringrazio gli investitori (Poste Italiane, Banca Sella, Banca Generali e molti angel) per la fiducia accordata a Conio, e che abbiamo finora sempre ripagato coi nostri successi.

Ma soprattutto li ringrazio anche per aver apprezzato e sostenuto la mia decisione. È più unico che raro che un fondatore di una startup in fortissima ascesa, considerata da Gartner tra le 5 più innovative al mondo nel settore bancario, ne lasci la guida per dedicarsi al bene pubblico. Ma hanno compreso lo spirito che mi muove e perché lo faccio. E ora anche io capisco un po’ cosa provò Robert McNamara quando scelse “pazzamente” di lasciare la guida di Ford per diventare Segretario della Difesa nell’amministrazione Kennedy.

“Da un grande potere derivano grandi responsabilità”

Una delle massime che amo di più non è stata pronunciata da un filosofo o un letterato. È nei fumetti, una forma di cultura spesso snobbata, dove Stan Lee fece dire queste parole a Ben Parker, lo zio dell’Uomo Ragno: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità“. Una frase di immensa profondità, il cui messaggio purtroppo è spesso, troppo spesso, ignorato dalla politica italiana.

Nonostante la situazione drammatica in cui ora viviamo, oggi è più evidente che mai come alcuni mirino invece solo al proprio “particulare“, come diceva Francesco Guicciardini già 500 anni fa a Firenze. Io ho un profondo disprezzo per questa “filosofia” fiorentina. E magari sembrerò “scemo”, ma ritengo che gli interessi dell’Italia siano sempre e comunque di gran lunga più importanti delle piccole ambizioni personali.

Quello che mi è stato concesso è un grande onore, ma ancora più grande è la responsabilità che comporta. Ma ci metterò tutta l’anima per esserne degno, e in piena trasparenza. E spero mi perdonerete i primi errori che inevitabilmente avverranno quando si vuole rigenerare una macchina complessa come l’INPS.

Faccio raramente proclami. Ma quando lo faccio, sputo sangue affinché non rimangano solo parole sulla stampa, ma diventino fatti concreti di aiuto alla gente. Lo feci nel 2016, quando su StartupItalia annunciai “Vi aprirò i Bitcoin”. E lo voglio fare ora all’INPS.

Con Conio, nel settore privato, ho riportato vere competenze strategiche in Italia, creato lavori di alto profilo tecnologico, formato e dato opportunità preziose a tanti ragazzi dai 16 anni, generato ricchezza professionale e monetaria.

Ora all’INPS, nel settore pubblico, miro a moltiplicare per 1000 questi risultati. Voglio che l’INPS sia un esempio virtuoso per tutta la Pubblica Amministrazione, e che ogni cittadino italiano tragga il massimo vantaggio dalle tecnologie moderne: non solo semplificando, ma anche rendendo più prospera la propria vita. Questa è l’essenza dell’Innovazione.

Cosa mi aspetta

In questi pochi giorni all’INPS sto conoscendo brava gente, che vuole sfondare un antico retaggio culturale del “questo non si può fare”.

Non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo continuare con questa linea di pensiero. Siamo stati un grande Paese con Enrico Mattei: lui riuscì a trasformare una compagnia morta come l’AGIP (all’epoca definita come “Associazione Gerarchi In Pensione”) in quella splendida realtà che fu l’ENI e che mise vera paura alle oligarchie mondiali degli idrocarburi.

Cambiare drasticamente passo è quindi possibile. Gli esempi ci sono stati. Non sarà però per nulla semplice: sarà uno sforzo titanico che richiederà abnegazione totale e il meglio delle persone di buona volontà dell’INPS. E le sto trovando.

E avrò anche davvero bisogno dell’aiuto di tutti. Con un esempio non proprio aulico, un po’ come la Genkidama di Dragon Ball. A me piace poi essere interattivo e sul campo, e conto di visitare presto sedi regionali e provinciali per toccare con mano di persona cosa funziona e cosa no.

Lo ripeto. Ci tengo a ricevere consigli e suggerimenti da tutti voi e rendervi parte attiva dei processi di miglioramento. Senza giudicare il passato, ma costruendo a testa bassa per il futuro.

E adesso pedala

E, visto che vogliamo arrivare in cima, concludo con le parole del più grande scalatore di sempre: Marco Pantani.

La bici l’ho voluta io, e tiro la volata ormai. E adesso pedala!“.

E pedalerò. Intanto, grazie per la lettura.

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