I miei primi 100 giorni in INPS
Ho ormai passato il traguardo dei 100 giorni in INPS. Uno dei periodi più intensi della mia vita professionale, ma anche uno di quelli più elettrizzanti. E, nello spirito della trasparenza (“glasnost” come diceva Mikhail Gorbaciov), reputo doveroso condividere le mie impressioni coi milioni di cittadini italiani che servo con questo lavoro.
Grazie
Prima di tutto GRAZIE. Davvero. Sono stato travolto d’affetto e di messaggi di stima. Mi scuso di non aver potuto rispondere a tutti, ma sono stato concentrato sul lavoro: potete stare certi che sia io che le persone con cui lavoro stiamo mettendo l’anima per essere degni delle vostre speranze.
E grazie ancora per il sostegno morale: non avete idea di quanto sia stato e sia importante. Nei momenti duri vado a rileggermi quei messaggi: è la positività che mi dà la carica, mi fa ricordare il perché del nostro ruolo, e mi fa premere il pedale dell’acceleratore.
Primo impatto
Sono tante le cose che mi hanno stupito dell’INPS, ma se devo sceglierne una su tutte è questa. Decenni fa l’INPS è stata veramente innovatrice nelle tecnologie. Come l’ho scoperto?
Faccio un passo indietro. Nel cercare di comprendere meglio l’esperienza del portale INPS con le fasce anziane, sono entrato con lo SPID dei miei genitori per avere un loro riscontro.
Problematiche e migliorie a parte, mi ha sbigottito vedere questo:
Questi sono i contributi che mio padre versò da ragazzo come contadino negli anni ’60.
Fermiamoci un attimo. Negli anni ’60 non c’era l’Informatica, almeno non come la conosciamo oggi. Tutto era cartaceo, conservato in mega archivi. Quindi, come è mai possibile che le informazioni contributive di mio padre come contadino degli anni ’60 siano ora facilmente accessibili in forma digitale? E, di converso, come accidenti è possibile che invece i suoi anni di lavoro poi come dipendente comunale fino agli anni ’90 NON esistano in forma digitale?
Un pezzo di Storia dell’INPS
Ho voluto indagare per capire meglio. Partendo da questo, ho appreso che l’INPS negli anni ’80 intraprese un enorme progetto di digitalizzazione delle informazioni, riversando nei propri database ogni dato cartaceo dei contribuenti.
Uno sforzo immane per i canoni di oggi. Figuriamoci all’epoca. E di una lungimiranza come poche. Davvero tanta stima per questo progetto, che fu ideato e guidato da Gianni Billia.
È grazie a questo sforzo perso nella memoria che ho potuto visualizzare i contributi di mio padre come contadino negli anni ’60.
Mentre invece l’INPDAP non fece nulla di tutto questo per i dipendenti pubblici: e infatti non posso vedere i contributi di mio padre quando divenne dipendente comunale.
Il rischio di cullarsi sugli allori
Qualche decennio fa l’INPS è stata quindi davvero all’avanguardia nell’Informatica in Italia, e probabilmente anche in Europa.
Non so cosa sia successo poi.
Io so solo che i meriti informatici NON migliorano invecchiando nel tempo come un buon vino. Tutt’altro.
L’Informatica è un settore in continua ed enorme evoluzione: esserne stati pionieri negli anni ’80 è giusto motivo di vanto, ma vuol dire ben poco oggi se ci si è poi fermati lì. Per usare un paragone calcistico, è come pensare che il Milan sia ancora oggi la miglior squadra del mondo per via dei trionfi ai tempi di Arrigo Sacchi.
L’Innovazione va coltivata e portata sempre e costantemente avanti: bisogna sì essere orgogliosi di quello che si è costruito, ma tenendo sempre a mente che quello non è un punto di arrivo, bensì di partenza per evoluzioni ben maggiori.
L’importanza della competizione
Io amo la competizione: è linfa vitale che stimola il progresso. E va ringraziata la competizione dovuta al mondo privato per aver aperto a tutti gli occhi.
Pensiamoci un attimo. Siamo abituati ad usare servizi come Netflix e Facebook, di facile utilizzo ed affidabili nonostante l’enorme complessità tecnologica dietro le quinte.
Perché il Pubblico settore non deve essere così? È doveroso per un cittadino esigere servizi moderni. Così come è doveroso per una Pubblica Amministrazione offrire IL MEGLIO ai propri cittadini. Deve questa essere la quintessenza del servizio pubblico.
Un’occasione unica
Quanto avvenuto il 1 Aprile 2020 sarebbe potuto essere un modo per l’INPS per piangersi addosso e tirare a campare come purtroppo spesso si fa in Italia. Invece è stato l’elettroshock che ha rivitalizzato l’INPS, e iniziato a far cambiare totalmente marcia.
Un’occasione unica di rinnovamento. E sono fortunato, e non ho problemi ad ammetterlo, ad essere entrato in INPS con questo nuovo vento.
Ci tengo a ringraziare Pasquale Tridico (Presidente) e Gabriella Di Michele (Direttore Generale) per la nuova direzione, e Vincenzo Caridi (Direttore Informatica) per il costante supporto. È più semplice evolvere quando c’è la volontà e non trovi dinnanzi muri di gomma. Tocca solo lavorare duro, far emergere le competenze delle persone e, soprattutto, portare alla fine il meglio dei servizi al cittadino.
Di cosa mi sto occupando
Sono fermamente convinto che l’Innovazione possa scatenarsi solo quando si basa su fondamenta solide. Così come nello sport dobbiamo lavorare costantemente sulle basi prima di riuscire a fare un goal in rovesciata alla Ronaldo, così come sul Piave i nostri fanti dovevamo avere prima “sicure l’Alpi, libere le sponde” per poter sfondare a Vittorio Veneto: solo in questo modo possiamo andare avanti costruendo solidamente e con fiducia per il futuro.
In questa prima fase sto offrendo la mia esperienza per far sì che l’INPS passi rapidamente a:
- Processi di sviluppo Agili (di nome, e di fatto). Già solo questo rappresenta un cambio drastico di passo. Non più sviluppi verticali in “silos” di squadre di lavoro isolate che non comunicano e rischiano di ricostruire ogni volta le stesse cose; bensì sviluppi orizzontali in cui il prodotto è concepito sin dall’inizio con una visione completa End-to-End. Questo vuol dire coinvolgere quotidianamente persone di squadre diverse, far sì che interagiscano positivamente tra di loro, far leva sui loro punti di forza, far emergere i bisogni dei cittadini, comunicare proattivamente rischi e risolverli attivamente. Il tutto rapidamente.
- Pratiche DevOps a supporto dello sviluppo e rilascio software. Io credo molto nella Test Automation e nel giusto BDD (Behavior-Driven Development): abbatte drasticamente il rischio di bug e regressioni prima che arrivino in produzione, e aumenta la confidenza nella qualità dei servizi offerti. E, cosa da non ignorare, fa risparmiare tanti soldi a regime.
- Riutilizzare componenti. Faccio giusto un esempio: è inutile che ogni servizio di pagamento riscriva ogni volta un validatore di IBAN. Oltre al costo per ripetere l’implementazione di qualcosa che già si ha, aumenta anche il rischio di introdurre nuovi bug e, in sistemi di grandi dimensioni, di perdersi nella comprensione dei problemi.
DRY (“Don’t Repeat Yourself”) e KISS (“Keep It Simple, Stupid): sono questi i princìpî di software design a cui miro in INPS.
Rendiamo semplice il tutto, basandoci su basi solide e condivise: il risultato finale, oltre ad essere più affidabile, costerà anche meno alla collettività.
- Abbracciare e contribuire all’Open Source. Se un componente funziona e può essere utile ad altri, in INPS, in altre Pubbliche Amministrazioni, a privati, beh, che lo si renda pubblico! Non solo per princìpî ingegneristici, ma soprattutto per princìpî etici: soldi pubblici, codice pubblico. E sono orgoglioso che l’INPS abbia già recepito e messo in pratica questo messaggio, col rilascio di librerie iOS e Android per facilitare l’integrazione SPID. E sono ancora più felice che alcuni sviluppatori hanno creato delle Pull Request che abbiamo già incorporato. Il mio grazie va anche a loro.
E qui ripenso al mio articolo di Gennaio quando sono entrato in INPS.
Quando invocavo la Genkidama di Dragon Ball, intendevo proprio questo: il supporto di tutti, interno ed esterno, per poter costruire qualcosa di sempre più utile a tutta la comunità.
E, in aggiunta alle Pull Request su Github, ci tengo a ringraziare tutte quelle persone che nei canali più disparati mi hanno segnalato problemi tecnici.
Ce ne sono tante, ma una su tutte che mi piace citare è Alberto Gardenal. Mi ha scritto su Instagram riportando non solo l’errore. ma anche la strada per sistemarlo. Un rigore a porta vuota. Lo abbiamo sistemato velocemente grazie alle sue indicazioni, e ha finito col risolvere problemi che altri stavano patendo.
A tal proposito, abbiamo in piano di lanciare un portale di segnalazioni tecniche. In questo modo, arriveranno in maniera più strutturata dei social 🙂 Se avete suggerimenti su prodotti Open Source a cui l’INPS può accedere per creare più velocemente questo portale, non esitate per favore a farmelo sapere.
Dal basso verso l’alto
Io credo molto nell’approccio “bottom-up” invece del “top-down”. Dal basso verso l’alto, invece che dall’alto verso il basso. Ossia dare priorità ad ascoltare la gente, gli operatori, chi è davvero sul campo e può dare un giudizio sul servizio. E pensare meno a idee astratte concepite in una bolla che rischiano solo di avere poca attinenza alla realtà.
Per questo, nei limiti degli spostamenti dovuti alla pandemia, ho voluto visitare varie sedi INPS e raccogliere impressioni sul territorio. Grazie Luciano Busacca (L’Aquila), Vittoriana Saltarelli (Teramo), Alberto Dotto (Milano) e Salvatore De Falco (Lodi) per gli inviti. Queste visite sono state fondamentali per me per capire meglio le problematiche degli utenti e degli operatori.
Ad esempio, è stato proprio così che ho toccato con mano i problemi legati alla gestione della Cassa Integrazione.
A volte è facile scordarselo. Ma, dietro ogni riga sullo schermo, c’è un’azienda che chiede la Cassa Integrazione per i propri dipendenti, c’è un imprenditore che teme di aver fallito come persona e come professionista, c’è un padre e una madre che hanno bisogno di quei soldi per la propria famiglia. Non è retorica: è il grido di dolore di un’Italia allo stremo e che soffre ogni maledetto giorno.
L’Informatica deve correre – e velocemente – in loro soccorso, e almeno alleviare i problemi che stanno patendo.
Uno dei progetti che sto seguendo più da vicino consiste proprio nella ristrutturazione del portale per le domande di Cassa Integrazione. Si tratta del primo progetto con modalità di sviluppo Agile in INPS, frutto di una collaborazione multi-disciplinare tra la direzione informatica, quella prodotto, la struttura innovazione e consulenti esterni. E che ha portato alla creazione di una gran bella squadra d’assalto.
Il primo Sprint bi-mensile è iniziato il 15 Marzo e terminato il 31 Marzo. Questo è il burndown chart su Jira:
Per essere la prima volta di un progetto Agile, di altissima priorità per i cittadini e con squadre di lavoro “orizzontali” su varie aree e non più a silos verticali, è un ottimo inizio.
Il passo è migliorato ulteriormente con gli Sprint successivi, e spero che a metà Maggio potremo rilasciare il nuovo servizio. Tra l’altro, per la prima volta con frontend React, specifiche Gherkin e test automatici Selenium.
Può sembrare retorica, ma lo ripeto: la Pubblica Amministrazione deve servire i propri cittadini anche attraverso IL MEGLIO della tecnologia moderna.
Ed è anche per questo che mi piace vedere l’INPS all’avanguardia mondiale. Tra i compiti di cui mi devo occupare c’è anche quello di introdurre, concretamente, Machine Learning nei servizi dell’INPS. Ad esempio, oggi con un’altra bella squadra di lavoro stiamo comparando algoritmi tradizionali (Random Forest, SVM) con quelli recentissimi introdotti dai Transformer (GPT, BERT) per classificare le email che i cittadini inviano all’INPS e poter così rispondere più velocemente.
Attività di Ricerca Applicata, che non rimane nei laboratori universitari, ma che invece aiuta, nei fatti, il cittadino.
Un pensiero finale
Non è, e non sarà, facile. Ma ho incontrato validi professionisti in INPS e gran belle energie che aspettavano solo di essere sprigionate.
E la sapete una cosa? È glorioso lavorare nel pubblico e per il pubblico. Non riesco a trovare una parola migliore per esprimere questo tipo di lavoro, quando sai di poter dare il tuo meglio per fornire sollievo al tuo Paese nel presente e sostenerne la crescita tecnologica per il futuro. Specialmente poi nel periodo drammatico che stiamo vivendo.
“Roma non fu costruita in un giorno“, dice il proverbio. Io aggiungo però che ci lavorano su ogni giorno per farla diventare quello che è. E spero anch’io di poter mettere il sigillo su una bella pagina di Storia d’Italia. Tanto, la ceralacca INPS già ce l’ho 🙂
Vincenzo, bellissimo quanto hai scritto, rendicontato dei tuoi primi 100 giorni in INPS! Leggerti è stato emozionante! Traspira quanta passione, cuore ci stai mettendo e trasferendo ai collaboratori. Son convinto che riuscirai a mettere il sigillo su una bella pagina di Storia d’Italia! Che tu e il tuo essere sia da esempio per tutta l’amministrazione pubblica italiana… ce lo meritiamo! Sarebbe la giusta ricompensa a tutti i sacrifici richiesti ai cittadini ❤ GRAZIE e buon lavoro ?
Bravissimo ,sono una tua collega Dr Abruzzo,lavoro da poco le fis ,sto dando una mano alle sedi,è pazzesco stare ore ed ore ad aspettare che giri quel cerchio per darti l’eseguito….i server sono stracolmi… aspetto con ansia una velocizzazione della procedura….noi operatori perdiamo giornate intere per lavorare poche pratiche che se tutto fosse fluido e snello si farebbero in pochi minuti….in bocca al lupo sono sicura che farai il massimo,aria nuova in Inps,forza Vincenzo
Paola, grazie anche a te. So benissimo quello di cui stai parlando. Non sarà facile, ma hai la mia parola che faremo di tutto per velocizzare la procedura e così fare in modo che gli operatori si dedichino ad attività più significative per il cittadino.
Grazie Stefano, anche a nome di tutti quanti stanno lavorando sodo perché questo cambiamento si concretizzi.
Condivido ogni parola di Stefano! Un messaggio che rincuora l’Italia. Grazie
Grazie per questo bel post.
Hai descritto una pubblica amministrazione che non conosco. Spero che il tuo entusiasmo contagi i molti che all’interno della PA sono davvero d’intralcio all’innovazione (anche io lavoro nel pubblico).
Non so se hai pensato ad un canale Telegram per dialogare con chi legge il blog ma, se fosse così, vorrei iscrivermi.
Complimenti per le competenze, per l’energia e per l’ottimismo.
Viva il software libero.
Bello sapere che Gianni Billia sia passato e abbia lasciato il segno.
Ma quelli che sono venuti dopo?
Comunque vedo che le cose stanno andando bene, buona fortuna.
Grazie Francesco!
Spero di poter un giorno avere occasione di lavorare con una persona come lei 8)
Grazie Valerio! E spero possiamo darci del tu ?
Un consiglio che voglio dare è questo. Esiste un forum del Dipartimento per la Trasformazione Digitale (Il Team creato da Piacentini) e AGID. In questo forum ci sono diversi spazi dedicati a vari settori della digitalizzazione della PA. Gli utenti e gli sviluppatori condividono in quel forum esperienze e problemi specifici vissuti sulla propria pelle. Per quale motivo le Amministrazioni Pubbliche (quindi anche l’Inps) non inseriscono fra le mansioni di qualche loro bravo tecnico il compito di seguire questo forum per ascoltare (e anche rispondere) ai problemi segnalati? Lo ha fatto con successo il Poligrafico dello Stato che in poco tempo è riuscito a far tesoro delle segnalazioni relative al lancio della CIE come sistema di accesso alle PA alternativo allo Spid (quindi troubleshooting a costo zero! ).
Sto parlando di https://forum.italia.it
Saluti
Grazie per la segnalazione Paolo. Siamo in stretto contatto col Team Digitale, e approfondirò di sicuro.
È molto bello poter avere un resoconto dettagliato dell’attività sin qui svolta. Credo che la parte più importante dovrebbe essere la diffusione dell’amore per la “res publica” che trasuda da questo testo. La condivisione di informazioni e soluzioni che possano semplificare e migliorare la condizione di tutti è proprio lo spirito che dovrebbe animare ogni aspetto della pubblica amministrazione lasciando da parte gli egoismi personali che nel corso degli anni hanno minato la fiducia in essa da parte degli utenti.
Caro Vincenzo sono convinto che questo comportamento virtuoso, alla lunga (e mi auguro anche a breve termine), ripagherà tutti gli sforzi ma soprattutto cambierà lo stato delle cose, per forza!
Grazie per la passione e l’impegno tuo e di tutte le persone coinvolte in questa grande rivoluzione che avvicinerà l’INPS ai cittadini e alle imprese e ridarà fiducia nel buon funzionamento della PA.
Grazie a te Vincenzo per le belle parole e l’incoraggiamento ??
Intanto, come ho scritto nell’articolo, puoi stare sicuro che stiamo lavorando tutti davvero al massimo.
Sono molto contento di quanto ho letto. E spero che questa innovazione tecnologica continui.
Leggerti mi ha davvero commosso. Sei un grande esempio di vita per tutti noi che viviamo nel mondo della tecnologia e dell’innovazione. Supprterei un progetto guidato da persone del genere anche gratis. Congrats.
Grazie Fabrizio! Non sei il primo a dirmi di volersi aggregare a un progetto di avanguardia per il bene pubblico. Spero di poter dare novità in tal senso ?
Per le segnalazioni tecniche mi vengono in mente Bugzilla https://www.bugzilla.org/ e MantiBT https://www.mantisbt.org/
Guido, GRAZIE MILLE! L’ultima volta che ho usato Bugzilla fu quasi 15 anni fa, e me ne ero scordato. Hai ragione. Bugzilla è perfetto per lo scopo: Open Source, stabile, facile da installare. La UI è lungi dall’essere gradevole, ma è comunque funzionale.
Grazie ancora per il suggerimento.
Buongiorno Vincenzo
grazie per aggiornarci e buon lavoro) la vera innovazione sarà portare i soldi dell’inps verso bitcoin, aspettiamo quello)
Buon lavoro
Grazie Matteo. Ma per i Bitcoin la decisione non spetta di sicuro a me, né credo nemmeno all’INPS. È al Governo che va fatta questa osservazione sacrosanta.
Nel frattempo, il consiglio che da sempre dò a tutti è quello di studiare i fenomeni finanziari moderni, diversificare gli investimenti, e prendere la giusta dose di rischio. E un 1% – 2% di Bitcoin nel proprio portfolio finanziario complessivo è cosa molto saggia.
In 100 giorni è sicuramente un traguardo eccezionale. State valutando l’utilizzo di tecnologie di RPA?
La mia unica domanda è se ci sono ruoli del genere in altri dipartimenti dello stato e se quel qualcuno che ci lavora scrive post del genere.
Perchè per me dovrebbe essere scritto a livello di contratto, come faceva il team digitale ma che da parecchio ha smesso e li fa molto più raramente.
Vincenzo,
continua a raccontare in modo così appassionato e “semplificato” quello che fai con i tuoi collaboratori, solo così il cambiamento sarà ineluttabile.
Se cambia l’Inps allora l’Italia vince!
Matteo
Carissimi, tutto bene, ma a me e’ capitato una cosa leggermente diversa e mi rammarico , perché ritengo che l’ Inps sia veramente il più grande istituto di Previdenza Europeo. Tuttavia , non è corretto che si proceda, ad esempio ad effettuare un addebito sulla mio cedolino di pensione di oltre mille euro lordi mensili , con scadenza settembre 2021, e non si segnali contemporaneamente , con separata comunicazione, il motivo di tale addebito. Ho contattato telefonicamente l’INPS e devo dire che sono stati da una parte , velocissimi ad accogliere la mia richiesta , ma allo stesso tempo, impotenti nel rispondere alla mia domanda . Mi hanno assicurato che la risposta arriverà , telefonicamente, dall’ufficio Inps di Napoli , via Guantai Nuovi, non prima del giorno 12 maggio 2021 , ore 11.
La domanda semplicissima che pongo espongo é la seguente: non sarebbe stato più semplice , per l’ amministrazione/ufficio che provvedeva ad effettuare tale addebito, a predisporre , a margine dell’addebito medesimo una contemporanea e sintetica spiegazione dei motivi dell’ addebito . O i responsabili immaginavano che il destinatario fosse talmente affaccendato nelle proprie attività ludiche che non si accorgesse nemmeno di tale considerevole addebito.
Ringrazio tutti , la dirigenza e le maestranze che ogni giorno , soprattutto in un periodo come questo , hanno dimostrato in più occasioni di essere al corrente coi tempi attuali. Tuttavia , non sarebbe il caso di implementare il sistema di informazione rivolto ai propri “clienti” , provvedendo ad inserire accanto al programma di addebito , redatto a cura del funzionario responsabile, la contemporanea previsione di comunicazione di causale dell’addebito, evitando che il cliente e il personale Inps dedicato alla reception della segnalazione , rimangano completamente smarriti dinanzi ad una segnalazione del tipo prospettato?
Salve, uso Gnu/Linux dal 1994 ed appassionato di open source. Non capisco, quando richiedi di segnalare programmi open source per il portale, a quale portale ti riferisci: quello dell’INPS? Non credo sia questa la domanda perchè, a giudicare dall’impegno che ti sei preso, hai già la risposta, e scrivere “nginx” mi sembra assurdo.
Piuttosto mi piacerebbe che in INPS, vista la norma che parla di uso del software Open Source prima di acquistare software a pagamento, si smettesse di usare i prodotti Microsoft inutili e si cominciasse ad usare, ad es, Libre Office invece di Office, risparmiando centinaia di migliaia di euro, si usasse Jitsi meet per le video conferenze invece di Team, risparmiando altre centinaia di migliaia di euro così come usato dalla rete delle Università tramite il Garr https://open.meet.garr.it/, e si smettessero di usare i programmi di connessione crittografata proprietari invece di quelli open source molto più sicuri ed aperti; è assurdo che il maggior ente previdenziale dia le proprie chiavi di casa ad una società(il programma closed source per la crittografia): è come se ognuno di noi desse le proprie chiavi di casa a qualcun altro.
Non posso che farti i migliori auguri di buon lavoro perchè, mi sembra di capire, hai la voglia di cambiare le cose e ti rendi conto che il lavoro deve essere straordinario alla pari col compito che hai assunto.
P.S. lavoro in INPS (non sono un informatico) ma ai dipendenti pubblici non è permesso di scrivere commenti sul proprio ente in pubblico. Se hai una mail istituzionale non avrò problemi a scriverti e ti chiedo, quindi, di inviare un messaggio ai dipendenti tutti in merito alla tua richiesta di confronto/segnalazioni alla quale sarò felice di rispondere.
Buon lavoro
Buon lavoro
“Non lo dico”, nginx è un web server. Ottima tecnologia, ma non è quello di cui parlavo nell’articolo. In un altro commento Guido parla di Bugzilla, che è esattamente quello che cercavo. Se intanto vuoi segnalarmi qualche bug tecnico, lo apprezzo molto: i miei contatti li trovi nella rubrica dell’istituto.
Un’altra cosa. Io da sempre spingo per soluzioni italiane, specialmente poi se sono valide. E l’anno scorso mi indispettii davvero molto che il Ministero dell’Istruzione promuovesse prodotti americani per la DAD, mentre esistevano alcuni prodotti italiani (pubblici e privati) molto interessanti nel settore. Ne parlo in fondo a questo articolo:
https://vincenzo.me/professori-e-weschool-storie-ditalia-al-fronte-dellistruzione-ai-tempi-del-coronavirus-parte-1/
Fui contento che poi il Ministero dell’Istruzione, pochi giorni dopo, riconobbe l’errore e aggiunse per lo meno WeSchool tra le piattaforme raccomandate per la didattica a distanza:
https://vincenzo.me/professori-e-weschool-storie-ditalia-al-fronte-dellistruzione-ai-tempi-del-coronavirus-parte-2/
Mi fa molto piacere vedere che la propensione al digitale della PA stia vivendo una nuova vita (negli anni ’80 e ’90 ci fu un grande sforzo di digitalizzazione, che però venne sempre meno man mano che ci addentravamo nella seconda repubblica) e ti sono grato per il lavoro che fai Vincenzo!
Magari, quando ti confronti con dirigenti, direttori e via dicendo spiega loro bene cosa significa l’approccio KISS, magari riusciranno a capire che è più semplice gestire un sistema con poche variabili piuttosto che una palude di mangrovie ingrovigliate tra loro!
Magari potranno spingere verso quel miglioramento del sistema previdenziale ed assistenziale di cui il nostro paese ha tanto bisogno!
Caro Vincenzo,
Speriamo che la tua passione e la tua competenza aiutino non solo l’INPS e i suoi tanti utenti, ma diano anche una speranza ai tanti giovani talenti che possono intravedere un mondo in cui vadano avanti i capaci e non gli amici degli amici.
Un grande un occasione al lupo
ma siamo sicuri che l’OpenSource sia la scelta giusta?
Soprattutto in ambito Pubblica Amministrazione dove servono interventi e supporto professionali e non artigianali tipo DIY?
Quanto costa in termini di tempo e denaro questo mostruoso effort, ora che l’IT sempre più va verso l’automazione, le decentralizzazione di attività disponibili sul mercato. Ovviamente mi riferisco ai Servizi mission critical. O serve solo per alimentare un esercito di sviluppatori, distratti da compiti molto più creativi, costruttivi e produttivi? Una sorta di esercizi di stile artigianale?
BugZilla? Lo usavo per sistemare i siti internet o blog… parliamo di INPS!
Chiedi se l’Open Source sia la scelta giusta? Io ti rispondo, e senza alcun dubbio, ASSOLUTAMENTE SI. La Storia informatica degli ultimi 20 anni lo dimostra ripetutamente. Invocare soluzioni a codice chiuso è molto miope, e per un’enormità di motivi: in primis per problemi di sicurezza (“security through obscurity” è la ricetta perfetta per creare disastri), per non parlare poi dei costi.
Pensaci poi. Ogni giorno usi codice Open Source senza neanche accorgetene: magari hai scritto questo messaggio su Android, fai affidamento a Linux per tantissime cose, ad esempio le tue ricerche (Google, come la maggior parte delle infrastrutture al mondo, si basa su Linux), hai scritto questo messaggio su WordPress. Bene, sono tutti prodotti Open Source, che alimentano servizi di scala mondiale. Non capisco quindi la tua osservazione.
Bugzilla: cosa hai contro? Sicuramente la UI è migliorabile, ma fa egregiamente il lavoro per cui è stato scritto. O pensi che Eclipse o RedHat (che entrambi usano Bugzilla) siano “siti internet o blog”?
Ciao Nicola, grazie della risposta e del commento.
Capisco effettivamente il tuo punto di vista, purtroppo non conosco l’intera strategia e gli ambiti di applicazione del software OpenSource a cui ti riferisci, quindi non voglio innescare polemiche; la tua competenza non è in discussione. Servirebbe una mappatura completa, e sono sicuro che ti riferisci ad applicativi o sistemi, come quelli che hai accennato (Android, Linux, WordPress, etc…) di uso comune e più generico.
Anche Office per esempio, in grandi organizzazioni può generare enormi saving se indirizzato verso soluzioni free, per uso basic o intermedio.
In altri campi, ritengo però saggio fidarsi e affidarsi anche a società più specializzate, sacrificando qualche euro, ma risparmiando tenpo e risorse.
Un saluto e buon lavoro