Era stata una notte agitata quella di Antonio. Poche ore prima il suo capo, titolare di una piccola agenzia immobiliare, lo aveva chiamato per comunicargli che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro lì.
Era stata una notte agitata quella di Antonio. Poche ore prima il suo capo, titolare di una piccola agenzia immobiliare, lo aveva chiamato per comunicargli che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro lì.
Spero possiamo darci del tu, alla maniera degli americani e degli antichi Romani ? E grazie per questa citazione di Stan Lee, che fa pronunciare queste parole allo zio dell’Uomo Ragno.
È vero. Da un grande potere derivano grandi responsabilità. E questo è esponenzialmente più vero all’interno della Pubblica Amministrazione, dove ogni azione intrapresa può e deve mirare a fornire il massimo beneficio per il cittadino.
“Software is eating the world”: il software sta mangiando il mondo. Marc Andreessen, fondatore di Netscape e tra i massimi VC della Silicon Valley, usò questa frase nel 2011 per far capire il ruolo chiave che l’Informatica stava assumendo nelle nostre vite.
Sono passati più di 10 anni da allora, e la frase di Marc Andreessen è sempre più vera. Dalla finanza all’intrattenimento, dalla medicina all’industria: non c’è settore dove l’Informatica oggi non rivesta un ruolo fondamentale o di supporto determinante. Addirittura la guerra in Ucraina ha mostrato la rilevanza strategica dell’Informatica in ambito militare, come scrissi a Marzo.
Un’idea sbagliata che spesso circola è che l’Informatica distrugga il lavoro. È invece vero il contrario: l’Informatica è uno straordinario catalizzatore per la generazione positiva di posti di lavoro.
Questo articolo è la mia postfazione al libro di Stefano Gatti e Alberto Danese: “La Cultura del Dato”. Lo pubblico a distanza di molti mesi visto l’interesse per la materia e le veloci evoluzioni in corso nel mondo.
Nell’Introduzione, Massimo Chiriatti ricorda l’espressione coniata nel 2006 dal matematico britannico Clive Humby: “I dati sono il nuovo petrolio”.
Se guardiamo con attenzione però, il valore dei dati è ormai di gran lunga superiore a quello del petrolio. E non è neanche cosa nuova: lo è da molto tempo, con implicazioni su aree assai disparate.
“Che cos’è il Genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione”: questa la definizione del Perozzi di Amici Miei.
Quali sono gli ingredienti del Successo? “10% fortuna, 20% competenze, 15% forza concentrata di volontà, 5% piacere, 50% dolore“: questa la formula che Shinoda dei Linkin Park canta.
Genio e Successo. E ci sono poi persone che trascendono definizioni come quelle del Perozzi e di Shinoda. Sono quelle poche persone che nei secoli hanno creato la Storia con balzi quantici di progresso scientifico/tecnologico trasformando la nostra vita di tutti i giorni. Steve Jobs era una di queste, e lo toccai con mano 16 anni fa.
Esattamente un anno fa pubblicavo qui l’articolo “2021: Trasformazione INPS” in cui annunciavo il mio nuovo ruolo in INPS.
Propositi, speranze e tanta voglia di costruire in Italia e per l’Italia. A distanza di un anno, ritengo doveroso rendere conto di cosa sia successo: se quelle parole siano state solo vuota retorica o se invece si siano concretizzate veramente in fatti.
Questo articolo è stato pubblicato sul blog Hacker’s Notes di Italian.Tech
Mi ricordo gli idoli ai tempi del liceo. Le ragazze acclamavano Ligabue o Lenny Kravitz, e alcune col pennarello scrivevano pensieri di Jim Morrison sugli zainetti Invicta. Tra i ragazzi andavano forte gli 883, e c’era chi andava matto per gli Oasis e i Nirvana, oppure i Prodigy resi popolari dalla pubblicità Superga (capolavoro nel suo genere).
Dalle note di “Certe notti” di tempo ne è passato. E con esso anche il significato della parola “Rockstar“.
Mi ritengo fortunato. Sono parte di quella generazione che ha goduto in pieno il mondo “offline”, quello pre-internet di massa. Ma sono anche parte di quella generazione che ha anche vissuto l’era d’oro della CEE (Comunità Economica Europea) e che si ricorda bene l’entusiasmo di quando è nata l’Unione Europea.
E mi sento di dire che nessuna delle grandi speranze di allora si è concretizzata.
Ho ormai passato il traguardo dei 100 giorni in INPS. Uno dei periodi più intensi della mia vita professionale, ma anche uno di quelli più elettrizzanti. E, nello spirito della trasparenza (“glasnost” come diceva Mikhail Gorbaciov), reputo doveroso condividere le mie impressioni coi milioni di cittadini italiani che servo con questo lavoro.
Ho realizzato un sogno: ho finalmente l’onore di servire, concretamente, il mio Paese. Sono il nuovo Responsabile per l’Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale all’INPS.